Digiuno modificato 16.8

Digiuno modificato 16.8

Cos’è il Digiuno Intermittente?

Il termine digiuno intermittente (o Intermittent fasting, II o IF) sembra oggi una moda, ma è in realtà un antico segreto di benessere.

Il digiuno intermittente è un lasso di tempo variabile (ore, ma anche giorni) durante il quale non viene introdotto cibo all’interno del nostro organismo.

A pensarci bene, la maggior parte di noi già pratica il digiuno intermittente, in modo naturale e inconsapevole.

Come? Consumando la cena e non mangiando fino al mattino successivo
si digiuna per circa 10-12 ore.

A seconda di quanto vengono prolungate le ore senza cibo, il digiuno intermittente si può dividere in due principali strategie:
• inferiore alle 24 ore
• superiore alle 24 ore

Il primo è decisamente più semplice ed accessibile ed è l’unico che prenderemo in considerazione.
È possibile praticarlo in due modalità:
digiuno intermittente 16/8
• digiuno intermittente 20/4

Come funziona il digiuno intermittente?

Durante il digiuno l’organismo, per continuare a vivere, utilizza l’energia derivante dagli alimenti che è stata
accumulata sotto forma di grasso perché non utilizzata nell’immediato.

Il funzionamento del digiuno intermittente è basato su un equilibrio.

Il grasso corporeo non è altro che energia che, se non viene prontamente usata, viene impiegata sotto
forma di riserva energetica. Servirà a far fronte a periodi di carenza. Questo significa che il nostro corpo, nei
secoli, si è evoluto per sostenere fasi di digiuno. Perciò, quando mangiamo, ingeriamo più energia di quella
che possiamo immediatamente utilizzare. Tale surplus di energia viene conservata per futuri utilizzi.

L’insulina è l’ormone che governa questo processo.
Quando mangiamo cibo gli enzimi alfa glicosilasi scindono i carboidrati complessi in semplici e l’insulina
aumenta per permettere al glucosio di entrare nelle cellule. Questi zuccheri semplici vengono
‘immagazzinati’ sotto forma di glicogeno in muscoli e fegato. Tuttavia, nel muscolo e nel fegato, lo spazio è
limitato e quando arrivano più zuccheri di quelli che si possono immagazzinare questi vengono convertiti ex novo in grassi.

Perché lo spazio per il grasso corporeo, invece, è illimitato.

Cosa succede, invece, quando si pratica il digiuno intermittente?

 

Si innesca un meccanismo inverso. I livelli di zuccheri nel sangue scendono e diminuisce anche il valore di insulina. Questo fa sì che vengano mobilitate le riserve di glicogeno dal fegato (fonte energetica preferita) e, una volta esaurite queste, viene aggredito il grasso corporeo.

Questo significa che, se mangiamo ininterrottamente da quando ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire, non diamo al nostro corpo il tempo di mobilitare le fonti
energetiche che ha già accumulato nel corso della giornata e continueremo ad ingrassare.

Il digiuno intermittente con il metodo 16/8

In questa tipologia di digiuno alternato, nell’arco della giornata, si ha a disposizione una finestra di 8 ore per consumare i pasti.

Per esempio, i pasti potrebbero essere consumati dalle 12.00 alle 20.00. Questo implica saltare la colazione o la cena. Il percorso è molto flessibile e va adottato alle esigenze personali.

I benefici del digiuno intermittente

È evidente, quindi, che il digiuno intermittente non è una pratica strana o modaiola, ma una regola che fa parte della nostra routine quotidiana.

Ed è uno strumento molto utile che, se usato correttamente, può apportare molti benefici al nostro organismo:

• perdita di peso
• miglioramento del livello di insulina
• miglioramento del metabolismo
• miglioramento del sistema immunitario
• miglioramento del sonno
• controllo delle patologie legate a
sovrappeso e obesità (diabete di tipo II, sindrome
metabolica, ipertensione etc.)

Se usato in modo sbagliato, però, può anche apportare notevoli danni al nostro organismo.
L’intermittent fasting ti suggerisce quando mangiare, si tratta in sostanza di una restrizione calorica che induce sì a mangiare meno, ma al tempo stesso, si continua ad introdurre il giusto apporto tra grassi, proteine e carboidrati.
Nelle ore del digiuno è importante l’idratazione attraverso bevande prive di zucchero, come acqua, the
verde o tisane da assumere.

È opportuno sottolineare che questo tipo di approccio nutrizionale non può essere seguito a proprio
piacimento, al contrario, deve essere specificatamente consigliato da un professionista il quale
preventivamente studierà e preparerà un programma specifico sulla base della vostra situazione personale
e della vostra preparazione fisica.

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