Effetti negativi del fruttosio

Effetti negativi del fruttosio

Cos’è il fruttosio?

Il fruttosio è lo zucchero contenuto nella frutta e nel miele, spesso usato dagli sportivi durante le competizioni,

usato da molti anche tutti i giorni come alternativa allo zucchero da cucina (ossia al saccarosio) …ma conviene davvero?

Il fruttosio è un monosaccaride (uno zucchero costituito da una sola molecola) e, rispetto al normale zucchero da cucina (saccarosio),

ha un maggior potere dolcificante e un indice glicemico più basso.

Per anni si è creduto che i carboidrati si potessero dividere in due grandi categorie:

  • da una parte quelli buoni a basso indice glicemico,
  • dall’altra quelli cattivi ad alto indice glicemico.

In quest’ottica il fruttosio figurava tra gli zuccheri buoni visto che il suo IG è intorno a 20

se confrontato con quello del saccarosio (68) e del glucosio (100).

L’indice glicemico non è un parametro sufficiente per giudicare un alimento o uno zucchero ed in tal senso il fruttosio ne è un buon esempio.

Vediamo di capire gli effetti del fruttosio sulla salute:  se fa ingrassare, se fa male, se comporta effetti collaterali.

Il fruttosio fa male?

Il fruttosio in quantità normali (consumando frutta, miele, verdura senza esagerare) non è per nulla da considerare

come un problema per la salute.

Quando è in eccesso, invece, fa male (ad esempio se lo si assume in prodotti industriali sotto forma di sciroppo di fruttosio,

sciroppo di mais  o come zucchero aggiunto ai prodotti da forno e nelle bevande zuccherate), perché porta a diverse problematiche.

Infatti il fruttosio è uno zucchero un po’ particolare dal punto di vista metabolico.

Normalmente, quando si mangiano dei carboidrati (ad esempio pane, pasta, riso, ma anche un gelato o una crepes alla nutella),

questi vengono demoliti nell’intestino ed assorbiti in forma di molecole più semplici, ovvero zuccheri (principalmente glucosio).

L’organismo, quando si accorge di tutti questo glucosio in circolo,

inizia a produrre insulina un ormone che stimola i muscoli a farsi carico di questo zucchero

appena arrivato per estrarlo dal sangue e ristabilire quindi dei valori di glicemia nella norma.

Parte del glucosio (circa un 20 %) arriva al fegato dove viene immagazzinato sottoforma di glicogeno epatico, entra nel ciclo di Krebs per dare energia e in parte viene trasformata in grassi.

Il fruttosio, al contrario, non può essere gestito dai muscoli, mentre è solo il fegato che può farsene carico,

e lo fa trasformandolo chimicamente in diversi modi.

Perché quindi il fruttosio è così dannoso?

Il fruttosio è dannoso poiché, come abbiamo detto, viene metabolizzato principalmente nel fegato e il percorso che segue è molto simile al percorso dell’alcool, causando quindi le stesse problematiche.

Infatti, mentre la cronica assunzione di alcool può portare alla Steato-epatite alcolica, l’assunzione cronica di fruttosio in eccesso può causare la STEATO-EPATITE NON ALCOLICA che è una delle principali cause di insufficenza epatica sia negli adulti che nei bambini negli USA.

Il fruttosio infatti, al contrario del glucosio, non viene immagazzinato sotto forma di glicogeno ma viene convertito quasi interamente in grasso tramite il processo chiamato DE NOVO LIPOGENESIS.

Questo grasso prodotto dalla conversione del fruttosio può:

  • Andare ad accumularsi nelle CELLULE ADIPOSE DEL TESSUTO ADIPOSO VISCERALE (quelle distribuite nell’addome intorno agli organi interni), aumentando la circonferenza della vita e quindi aumentando il rischio cardiovascolare.
  • Gli acidi grassi liberi possono accumularsi nel tessuto muscolare creando una INSULINO-RESISTENZA A LIVELLO MUSCOLARE.
  • I grassi possono restare imprigionati nel fegato sottoforma di goccioline lipidiche dando luogo al “ fegato grasso” ossia alla STEATOSI EPATICA.
  • Possono aumentare L’INSULINO-RESISTENZA EPATICA inibendo l’espressione dei recettori per l’insulina e costringendo il pancreas a produrne di più.
  • L’aumento dei grassi circolanti determina
  • Il fruttosio viene inoltre convertito in Xilulosio-5-fosfato, che è un potente STIMOLATORE DELLA LIPOGENESI, ossia provoca l’aumento del tessuto adiposo corporeo, predisponendo all’obesità.
  • Inoltre un eccesso di fruttosio provocherà un’aumentata produzione intraepatica di ACIDO URICO ( generato durante la conversione da fruttosio a fruttosio 1 fosfato) e l’acido urico provoca un AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA.

Quindi per riassumere, gli effetti del fruttosio che dobbiamo temere  sono:

  • Aumento del deposito di grasso viscerale ( VAT : Visceral Adipose Tissue) , causa dell’”Obesità addominale”;
  • Aumento dei depositi di grasso nel fegato, causa del “fegato grasso” o “ steasosi epatica”;
  • Aumento della pressione arteriosa;
  • Aumento della resistenza all’insulina e della predisposizione al diabete, a causa della liberazione di grandi quantità di grassi che si depositano nei muscoli. Inoltre, la resistenza insulinica causa iperinsulinemia e, di conseguenza, può portare conseguenze patologiche quali ipoglicemie reattive, ridotta tolleranza agli zuccheri, diabete tipo 2, sindrome dell’ovaio policistico, sindrome metabolica ecc ;
  • Minore senso di sazietà e conseguentemente maggiore consumo di alimenti calorici conseguente alla mancata attivazione della LEPTINA, l’ormone che indica al cervello che siamo sazi.
  • Maggiore rischio di aterosclerosi, malattie cardiache e sindrome metabolica;
  • Aumentata formazione di radicali liberi.

Quanto fruttosio si può assumere?

In generale, il fruttosio, essendo uno zucchero semplice, va limitato e andrebbe conteggiato tra gli zuccheri semplici con cui non eccedere;

L’ Oms raccomanda  un consumo inferiore al 5% delle calorie totali assunte giornalmente. Il riferimento è soprattutto agli zuccheri aggiunti spesso nascosti nei cibi lavorati, e a quelli contenuti in miele, sciroppi e succhi di frutta.
In pratica si dovrebbero consumare al massimo 25 grammi di zucchero, pari a 5 cucchiaini. Un limite molto facile da superare, visto che per esempio una bustina di zucchero ne contiene 5 grammi e una bibita gassata può arrivare a contenerne 40.

Inoltre va ricordato che  le fibre presenti nella frutta sono in grado di ridurre l’assorbimento del fruttosio, quindi si raccomanda di non mangiare frutta sotto forma di centrifugati, estratti e succhi, ma solo come frutto intero possibilmente biologico perché deve essere consumata anche la buccia.

Va sottolineata l’importanza dell’attività fisica in grado di neutralizzare gli effetti negativi di un eccesso di zuccheri semplici (fruttosio, ma anche il normale saccarosio).

Bibliografia

Nutrients. 2021 Apr; 13(4): 1314. Published online 2021 Apr 16.

The Role of Fructose in Non-Alcoholic Steatohepatitis: Old Relationship and New Insights

Alessandro Federico,1,*† Valerio Rosato,2,3,† Mario Masarone,2 Pietro Torre,2 Marcello Dallio,1 Mario Romeo,1 and Marcello Persico2

 

J Clin Invest. 2018 Feb 1; 128(2): 545–555.Published online 2018 Feb 1.

Fructose metabolism and metabolic disease

Sarah A. Hannou,1 Danielle E. Haslam,2 Nicola M. McKeown,2 and Mark A. Herman1

 

 

 

 

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