Bilanciamento della composizione dietetica per pazienti vegetariani e vegani

Bilanciamento della composizione dietetica per pazienti vegetariani e vegani

Descrizione

La dieta vegetariana esclude consumo di tutti i tipi di carne:

  • Suini, bovini, ovini , pollame, volatili da cortile, selvaggina, pesci e mammiferi acquatici, molluschi, crostacei, ecc.
La dieta vegetariana esclude anche tutti i prodotti frutto della trasformazione industriale delle carni o del pesce: Insaccati, paté, sushi

Tra le diete vegetariane sono compresi diversi modelli alimentari, quelli principalmente studiati si differenziano per il grado di esclusione dei cibi animali e sono:
  • La dieta latto-ovo-vegetariana (LOV ) che esclude tutti i tipi di carne e include:
  • latte e derivati (formaggi e latticini)
  • uova
  • miele
  • ampia varietà di alimenti di origine vegetale
  • La dieta latto-vegetariana (LV) che è identica alla dieta latto-ovo-vegetariana, ma esclude le uova
  • La dieta ovo-vegetariana (OV) che è simile alla dieta latto-ovo-vegetariana, con l’esclusione di latte e derivati.
  • e la dieta vegana o vegetaliana che prevede il consumo di un’ampia varietà di alimenti vegetali ma esclude tutti gli alimenti di origine animale:
  • tutti i tipi di carne
  • latte e derivati (formaggi e latticini)
  • uova
  • miele
 

Una dieta vegetariana non comporta carenze nutrizionali nel breve termine, in particolare se parliamo di una dieta latto-ovo-vegetariana (LOV). Tuttavia, i rischi si possono verificare nel lungo termine qualora non si presti sufficiente attenzione alle sostituzioni alimentari. Un discorso a parte merita la dieta vegana in cui il bilanciamento di alcuni micronutrienti diventa fondamentale e spesso occorre ricorrere ad integratori per mantenerne l’adeguato apporto.

  Quali sono i vantaggi delle dieta vegetariana?

La dieta vegetariana, in particolar modo quella LOV, che risulta essere la più bilanciata, se adeguatamente formulata da un professionista, è essenzialmente  alimentazione povera in grassi animali ( se non si eccede con i formaggi) , quindi con un basso rischio cardiovascolare, e ricca di Vitamine (β-carotene, vitamina C, acido folico) e Sali minerali (potassio, magnesio),  fitosteroli ,   polifenoli e antiossidanti, se si sceglie frutta e verdura fresca e di stagione. In effetti, questi nutrienti sono fondamentali per contrastare l’azione dei radicali liberi e combattere l’invecchiamento cellulare. Anche le fibre alimentari sono presenti in abbondanza e questo aiuta a mantenere intatta la salute del tuo intestino e a sentirti più sazio.

Quali sono i rischi legati alla dieta vegetariana?   Invece i potenziali rischi della dieta vegetariana sono rappresentati dall’insorgenza di qualche carenza nutrizionale dovuti all’ingestione di una notevole quantità di elementi anti-nutrizionali (acido ossalico, fitati in genere, tannini ecc. che chelano soprattutto ferro e calcio, ma anche zinco e selenio) e dalla comparsa di disturbi gastrointestinali (gonfiore, sindrome dell’intestino irritabile) legati soprattutto  all’elevato apporto di fibre alimentari.

Un altro aspetto negativo è che spesso i pazienti che si approcciano ad una dieta vegetariana senza aver controllato precedentemente il loro stato di salute e il loro stato nutrizionale  ( presenza di anemia da carenza di ferro, o da deficit di acido folico, presenza di deficit vit B12, gastrite atrofica autoimmune o da Helicobacter Pylori, amenorrea, osteoporosi, tirodite, pregresse gastroresezioni , celiachia , Malattia di Chron , assunzione cronica di farmaci inibitori di pompa protonica, sindromi da malassorbimento ect,…. solo per alcune situazioni) e queste condizioni potrebbero rendere necessaria l’adozione di particolari attenzioni nell’ attuazione di una dieta di esclusione, esacerbando o aggravando ulteriori deficit nutrizionali, soprattutto se il paziente esclude dalla sua dieta tutti gli alimenti di origine animale, optando per la dieta vegana. Da qui l’importanza di adottare questi regimi alimentari solo sotto controllo medico,  sottoponendosi periodicamente ad esami ematochimici e visita medica per escludere l’insorgenza di sindromi carenziali.

L’altro problema connesso con l’adozione di diete vegetariane o vegane è che, se non adeguatamente formulate, tendono ad essere sbilanciate verso un eccessivo intake di carboidrati o di grassi saturi e colesterolo in quanto le calorie provenienti dalle  proteine della carne o del pesce vengono sostituite con legumi, cereali integrali, pasta, pane, pizza, frutta fresca , frutta secca , dolci, gelati succhi di frutta (ricchi di carboidrati) o con un eccessivo intake di noci,  semi oleosi ma anche di  formaggi e latticini o (ricchi ingrassi saturi e colesterolo). Ciò può comportare non solo un aumento di peso corporeo, ma anche un notevole peggioramento dei parametri metabolici e dei fattori di rischio cardiovascolare.

Avendo eliminato carne e pesce, al fine di mantenere un corretto stato nutrizionale occorrerà bilanciare la dieta aumentando le porzioni di alimenti che contengono:
  • Proteine ad alto valore biologico ( che contengono tutti gli Aminoacidi Essenziali)
  • Vitamine (in particolare la vitamina B12, presente solo negli alimenti di origine animale, e vitamina C che aumenta l’assorbimento del ferro)
  • Sali minerali ( calcio, ferro, zinco e selenio)
  • Acidi grassi omega 3 (presenti in grandi quantità nel pesce e sostituibili con frutta secca con guscio, soprattutto le noci)


Come anticipato, la dieta vegetariana ( ed in particolar modo nella variante vegana)  può richiedere l’assunzione di supplementi alimentari. In caso di fabbisogni più elevati della media, potranno risultare indispensabili:
  • Calcio e vit. D, soprattutto nei soggetti in condizioni fisiologiche speciali o para-fisiologiche: sindrome climaterica e rischio osteoporosi, gravidanza e allattamento ecc.
  • Ferro ferroso o ferro eme, per le donne fertili e anemiche, oltre che per le gravide
  • B12, per le donne fertili e anemiche, e in vista della gravidanza o in allattamento, o in presenza di sindromi carenziali secondarie a patologia
  • Amminoacidi essenziali, per alzare il valore biologico delle proteine dietetiche in caso di fabbisogni più alti del normale.