Terapia nutrizionale per Cardiopatici, ipertesi, dislipidemici

Terapia nutrizionale per Cardiopatici, ipertesi, dislipidemici

Descrizione

L'obesità è strettamente associata ad una minore longevità e ad un significativo aumento del rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare. Da notare che lo stato di sovrappeso, nonostante la longevità simile rispetto a un BMI normale, è stato anche significativamente associato ad un aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (CVD) in età più precoce.

È ben noto che una massa grassa in eccesso aggrava la maggior parte dei fattori di rischio di CVD, come la dislipidemia, l'ipertensione, l'insulino-resistenza e l'infiammazione sistemica, soprattutto quando l’eccesso di  tessuto adiposo è distribuito nella zona addominale tanto da configurare la presenza di una “OBESITA’ VISCERALE”.

                                    La terapia dietetica di tali problematiche deve essere focalizzata quindi alla  rapida riduzione del grasso viscerale , al fine di ottenere effetti benefici sui fattori di rischio chiave per la CVD. In questo contesto, la terapia dietetica rappresenta un elemento chiave nell’ambito di una strategia multidisciplinare per la riabilitazione cardiovascolare nei pazienti obesi e in sovrappeso. Gli studi sciebtifici hanno mostrato marcati effetti positivi correlati alla riduzione del peso corporeo, e soprattutto alla riduzione del grasso viscerale (valutabile con la riduzione della circonferenza addominale ) :

-riduzione della pressione sanguigna sistolica e diastolica, -riduzione del glucosio plasmatico a digiuno, -riduzione dei  livelli di trigliceridi .

È ben noto che l'obesità è associata ad un aumento del volume del ventricolo sinistro e della gittata cardiaca. Questi cambiamenti si traducono in ipertrofia ventricolare e ingrandimento, che predispongono all'insufficienza cardiaca.

In particolare, una restrizione calorica controllata nei pazienti obesi porta ad un significativo miglioramento della funzionalità cardiaca diastolica, insieme ad una diminuzione del contenuto di trigliceridi miocardici e ad una marcata riduzione del BMI.

Inoltre, gli effetti antinfiammatori della dieta ipocalorica bilanciata potrebbero svolgere un importante ruolo cardioprotettivo. Infatti, è stato riportato che un regime ipocalorico, ipoglucidico,  ipolipidico e normoproteico della durata di 12 settimane riduce significativamente i livelli di citochine pro-infiammatorie (fattore di necrosi tumorale alfa, TNF-α; interleuchina 6, IL-6; interleuchina 8, IL-8; proteina chemioattrattante dei monociti 1, MCP-1; E-selectina; molecola di adesione intercellulare 1, ICAM-1; inibitore 1 dell'attivatore del plasminogeno, PAI-1).

Naturalmente, vista la complessità del paziente con problematiche cardiovascolari, o con dislipidemia, ipertensione o sindrome metabolica, è necessario che la terapia dietetica , così come la terapia farmacologica sia gestita sotto stretto controllo medico e la collaborazione tra il dietologo e il cardiologo risulta in questo caso un elemento imprescindibile nella presa in carico del paziente.