Terapia nutrizionale per Colon irritabile

Terapia nutrizionale per Colon irritabile

Descrizione

Colon irritabile (IBS) e Sindrome da Sovraccrescita Batterica Intestinale (SIBO)

La sindrome dell’intestino irritabile può essere definita come un disturbo cronico e ricorrente delle funzioni dell’apparato gastrointestinale. Circa il 10-15% della popolazione adulta di tutto il mondo è affetta da sindrome dell’intestino irritabile o IBS (dall’inglese Irritable Bowel Syndrome), in Italia chiamata da sempre, ma impropriamente “colite”. Il dolore o lo sconforto addominale sono i sintomi principali dell’IBS, questi spesso si attenuano con la defecazione. Sono molte le cause del dolore addominale, ma nell’IBS esso è associato a cambiamenti dello svuotamento intestinale o evacuazione, che si manifestano con diarrea e/o stitichezza.

Persone che soffrono di IBS possono avere prevalentemente diarrea, oppure prevalentemente stitichezza, o invece alternare periodi di diarrea alternati a stitichezza. I sintomi possono cambiare nel tempo: possono esserci periodi con sintomi molto intensi, come periodi in cui i sintomi si attenuano o spariscono del tutto. Un sintomo molto comune nell’IBS è il gonfiore della pancia, ovvero una sgradevole sensazione di ripienezza di gas al giro vita. Non esiste una cura specifica per la sindrome dell'intestino irritabile; ciò nonostante, i cambiamenti nell’alimentazione e le medicine possono aiutare a controllarne i disturbi. La diagnosi deve essere effettuata da medico competente.

L’IBS si manifesta in ogni individuo in modo diverso. Individuare ciò che funziona meglio per voi è la chiave per stare meglio. Anche piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza per migliorare la qualità della vostra vita. L’approccio terapeutico dell’IBS rimane diversificato dovendo tenere in considerazione le particolarità di ogni paziente.

Gli interventi di tipo dietetico sono molto utili, in quanto è noto che alcuni alimenti sembrano influenzare i sintomi dell’IBS. Una dieta bilanciata e un corretto equilibrio idrico sono da raccomandare in tutti i casi di IBS e per scegliere al meglio gli alimenti da prediligere è necessario circoscrivere il sintomo prevalente (stitichezza o al contrario diarrea oppure meteorismo).

E da aggiungere ad una dieta bilanciata è importante praticare una regolare attività fisica, almeno 20-30 minuti di passeggiata, aiuta a ridurre lo stress e facilita la funzione intestinale, particolarmente nei pazienti affetti da stipsi.

La SIBO è l’acronimo di Small Intestinal Bacterial Overgrowth, ovvero sovraccrescita batterica dell’intestino tenue e si tratta di un disturbo di malassorbimento delle sostanze nutritive, causata da un aumento di batteri nell’intestino tenue in concentrazione superiore a 105 unità formanti colonie (UFC) / ml.

I sintomi in alcuni casi sono asintomatici o di intensità variabile. I più frequenti sono diarrea, fastidio addominale e meteorismo. In altri casi i sintomi sono scarsi oppure limitati a un calo ponderale o carenze nutrizionali. Le principali cause di questi problemi possono essere l’insufficienza di secrezione acida dello stomaco, l’alterata motilità intestinale, l’alterazione del sistema immunitario.

Tra i fattori predisponenti riconosciamo: resezioni gastriche, by-pass gastrointestinali, aderenze post-chirurgiche, vagotomie, anse cieche, resezioni ileocoliche con eliminazione della valvola ileocecale.

Tra i fattori che ne favoriscono l’instaurarsi della sindrome abbiamo: inibitori della pompa protonica (IPP), l’intolleranza al lattosio, celiachia, gastrite cronica atrofica, alterata motilità e secrezione intestinale. Tra le tecniche utilizzate per diagnosticare la SIBO abbiamo il breath test al lattosio e glucosio idrogeno (LHBT e GHBT) e la cultura dell’aspirato.

Tra i vari trattamenti utilizzati per la SIBO si utilizzano gli antibiotici; nella terapia può essere utile anche l’utilizzo di fermenti lattici che aiutano a ristabilire la flora intestinale corretta, i probiotici.

Se la condizione di SIBO persiste nel tempo si possono manifestare deficit vitaminici e di minerali, fino a severi gradi di malassorbimento e malnutrizione, quindi la terapia dietetica è di notevole efficacia: una dieta che prevede un più alto tenore lipidico e un minore contenuto di carboidrati (in cui si ha la necessità di escludere alcuni zuccheri dalla dieta che causano lo sviluppo di batteri fermentativi) e fibre, aiuterà nel trattamento della sindrome.