Terapia nutrizionale per pazienti diabetici

Terapia nutrizionale per pazienti diabetici

Descrizione

Il diabete è una malattia cronica che causa un aumento dei livelli dello zucchero nel sangue . Esistono due forme cliniche di diabete mellito, diverse per le cause che le determinano, la storia clinica, i sintomi e la terapia: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.

Il diabete di tipo 1 è il meno frequente, compare solitamente in età pediatrica o comunque in soggetti molto giovani e va sempre trattato con insulina. Infatti, in questi diabetici la malattia è causata dalla distruzione , su base autoimmune , delle cellule del pancreas che sono, appunto, quelle deputate alla produzione di insulina.

Il diabete di tipo 2, decisamente più frequente, è caratterizzato dalla resistenza all’insulina da parte dell’organismo. In pratica la produzione dell'ormone da parte del pancreas  resta normale, si riduce solo lievemente e talvolta addirittura aumenta, ma si verifica, appunto, una resistenza, per cui l’insulina non agisce come dovrebbe a livello metabolico. Questi soggetti diabetici, almeno nelle fasi iniziali della patologia, non necessitano quindi di terapia con insulina.
Il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente non prima dei 30-40 anni. Esiste una predisposizione genetica e, infatti, circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado affetti dalla stessa malattia. Esistono, però, anche fattori ambientali e comportamentali che espongono maggiormente il soggetto a sviluppare la patologia, soprattutto sedentarietà, alimentazione troppo ricca di zuccheri semplici e cibi altamente calorici, sovrappeso e obesità, avere altri fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa e colesterolo alto, aver avuto il diabete in gravidanza.
In entrambi i tipi di diabete l’alimentazione riveste un’importanza enorme; è, infatti, parte integrante della terapia. Valori normali di glicemia si aggirano tra 70-100 mg , da 100-125 mg si parla di prediabete, superiore a 125 mg si parla di diabete. In una malattia complessa come il diabete (sia  diabete tipo 1, tipo 2) l’educazione del paziente e l’autogestione corretta e consapevole della patologia rappresenta uno strumento terapeutico irrinunciabile del percorso assistenziale.

Il paziente deve essere accompagnato sin dalla diagnosi , educato alla gestione della patologia focalizzando l’attenzione sulla corretta gestione della terapia farmacologica ( sia con ipoglicemizzanti orali che insulinica),  attraverso la stima dell’apporto dei carboidrati nella dieta ( conoscendo i concetti di Indice Glicemico e Carico Glicemico)  e, più in generale, a scelte nutrizionali pienamente responsabili nell’ottica di un ottimale autocontrollo.

Non è sufficiente limitarsi solo nella quantità di zuccheri ma è necessario scegliere attentamente gli alimenti per comporre al meglio i nostri pasti. In passato gli alimenti venivano classificati attraverso l’ INDICE GLICEMICO,  valore che si riferisce alla velocità con cui gli alimenti aumentano i livelli di zucchero nel sangue. In poche parole , più un alimento ha un indice glicemico alto, più aumenta la nostra glicemia. Questo valore purtroppo ha molti limiti in quanto è influenzato dalla cottura, dalla lavorazione del cibo, dal contenuto di grassi e proteine nel pasto , dalla presenza della fibra. Bisogna quindi considerare il concetto di CARICO GLICEMICO degli alimenti che tiene conto del concreto quantitativo dei carboidrati all’interno dell’alimento.
È importante che i diabetici svolgano una regolare e moderata attività fisica, commisurata alle proprie possibilità, all’età e allo stato di salute generale. È inoltre imprescindibile il controllo dell’alimentazione. Non è infrequente che in persone con diabete mellito di tipo 2, l’attività fisica e la dieta, da soli, siano sufficienti a migliorare non solo i valori della glicemia, ma anche quelli di colesterolo e pressione arteriosa. L’attività fisica aiuta a ridurre la glicemia e a migliorare gli effetti dell’insulina (tanto quella già presente nell’organismo, quanto quella eventualmente somministrata) perché consuma il glucosioematico; il glucosio è infatti la sostanza che i muscoli bruciano per muoversi, un po’ come l’auto utilizza il carburante.
L’alimentazione per i diabetici deve essere a basso contenuto di grassi. I carboidrati, contrariamente a quanto spesso si pensa, non devono essere eliminati del tutto, ma distribuiti adeguatamente durante la giornata ed eventualmente ridotti.

È inoltre importante consumare alimenti con carboidrati complessi, piuttosto che dolci e altri cibi troppo ricchi di zuccheri semplici. Ovviamente, quella per i diabetici non può in alcun caso essere una dieta fai da te; la consulenza di un medico è fondamentale, anche perché ogni persona è un caso a sé stante. Per esempio, nel caso in cui il soggetto con diabete sia anche sovrappeso o obeso, l’alimentazione deve essere ipocalorica, per consentire un progressivo calo del peso corporeo. In linea generale, comunque, è utile distribuire le calorie quotidiane in tre pasti principali e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, evitando lunghi periodi di digiuno, tanto quanto i pasti troppo abbondanti.